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Co-creazione interna: ecco come la collaborazione genera innovazione

Il team di Slack17 novembre 2025

La co-creazione è il modo più efficace per superare silos, duplicati e decisioni che si perdono quando i team lavorano separatamente.

 

Qui vediamo come implementarla all’interno  dell’azienda, superando l’idea del “è solo per i clienti” e trasformandola in un sistema quotidiano di collaborazione produttiva. L’esito desiderato? Lavoro visibile, contributi puntuali e rituali leggeri per tenere tutti allineati.

Che cosa significa co-creazione (e perché non riguarda solo i clienti)

La co-creazione è la risposta al problema dell’isolamento dei team. In azienda significa mettere a fattor comune competenze diverse per risolvere problemi e gestire flussi di lavoro senza disperdere energie.

Immagina che l’azienda stia progettando il lancio di un nuovo prodotto. Il team di ricerca e sviluppo lavora sulle funzionalità, mentre il marketing prepara il messaggio promozionale “a valle” e le vendite chiedono materiali per prepararsi alla campagna. Ma qualcosa negli ingranaggi si inceppa e il lancio continua a slittare. Il motivo? I diversi team hanno lavorato separatamente e il go-to-market zoppica.

Con la co-creazione interna, lo stesso progetto si avvia in modo diverso: un canale condiviso per il lancio, una pagina con obiettivi, incontri rapidi nei momenti critici e thread per raccogliere feedback da chi parla ogni giorno con i clienti. Il processo si costruisce insieme, in tempo reale, così cambia il risultato finale, perché cambia l’esperienza di lavoro.

Generalmente la co-creazione è associata al coinvolgimento dei clienti nello sviluppo. È un aspetto potente, ma non basta. Applicata nell’azienda, la co-creazione significa che marketing, ricerca e sviluppo, vendite e operations si coordinano dal principio, vedono gli stessi dati in corso e convergono sulle decisioni.

Perché la co-creazione interna è così difficile (e così rara)

Se la co-creazione interna è così vantaggiosa per l’innovazione, perché poche aziende la praticano davvero? Perché incontra barriere concrete e richiede un processo di implementazione non banale:

  • Silos organizzativi: Ogni team ottimizza per raggiungerei propri KPI e perde di vista l’impatto a monte o a valle. Senza canali condivisi e obiettivi visibili, le conversazioni restano locali e le decisioni non si condividono.
  • Mancanza di spazi comuni: Quando i progetti vivono sparsi tra e-mail, chat private e file non collegati, reperire informazioni utili è complicato. Senza un luogo unico per “vedere e contribuire”, vince l’inerzia.
  • Timore di perdere il controllo: Coinvolgere altre persone innesca un pregiudizio comune: quello che il lavoro rallenti o finisca fuori controllo. In realtà, è l’assenza di contesto a frenare il processo. Un feedback tardivo o una rilavorazione per mancanza di condivisione pesano più di un confronto anticipato.
  • Processi rigidi: Quando tutto passa da riunioni fisse e approvazioni sequenziali, non c’è spazio per interventi tempestivi. Servono regole chiare, ma leggere: abbastanza per coordinarsi, non eccessive per imbrigliare.

Come creare le condizioni per la co-creazione tra team

La co-creazione non è spontanea: nasce da scelte intenzionali su strumenti, processi e cultura. Un ambiente di lavoro collaborativo ha questi obiettivi: rendere il lavoro visibile e il contributo facile.

Rendere il lavoro visibile e accessibile

La trasparenza è il carburante della co-creazione: quando il processo di lavoro è trasparente contribuire con idee e punti di vista è facile e immediato. Con Slack puoi aprire un canale per ogni iniziativa trasversale (per esempio #proj-lancio-x), lasciarlo pubblico per default e descriverne chiaramente scopo e perimetro.

In alto mantieni i segnalibri ai documenti (brief, retrospettive, dashboard) e fissa i messaggi chiave. Crea poi una pagina di canale che funzioni da indice vivo: obiettivi, ruoli, timeline, definizione di “fatto” e log delle decisioni con link ai thread. Gli aggiornamenti rilevanti nascono come messaggi in canale, si discutono in thread e, quando diventano definitivi, si riflettono nella pagina. In questo modo, il contesto resta sempre accessibile e alla portata di tutti.

Facciamo un esempio pratico: nel Canale #proj-lancio-x il marketing vede l’avanzamento dai segnalibri, l’ufficio vendite aggiunge nei thread le obiezioni ricorrenti dei clienti, mentre il settore sviluppo aggiorna la pagina di canale con le decisioni prese. Quando serve un chiarimento rapido,il ’titolare incaricato avvia un breve incontro e pubblica il recap nel thread. Tutto è tracciato, accessibile e prontamente riutilizzabile. In un canale di progetto, tutte le decisioni sono documentate e accessibili, garantendo che nessuno rimanga indietro.

Coinvolgere le persone giuste al momento giusto

Co-creazione non vuol dire coinvolgere tutti in tutto: significa chiamare le persone giuste quando necessario. Per individuarle, all’inizio di ogni iniziativa, definisci tre cerchi di collaborazione:

  • Core: Chi decide e produce.
  • Contributor: Chi interviene in momenti specifici (per esempio un legale in caso di reclami, un commerciale sui casi d’uso).
  • Watcher: Chi deve solo restare informato.

Pubblica la mappa nella pagina di canale e usa le menzioni solo quando il contributo è richiesto. Anticipa i momenti di verità: sul messaggio coinvolgi l’ufficio vendite e Customer Success; per onboarding e fatturazione includi Amministrazione finanziaria e Operazioni; sui prototipi chiama l’assistenza clienti per valutare gli impatti sui flussi.

Mantieni un micro-calendario di tre checkpoint (kick-off, verifica intermedia, pre go-live) per convocare le persone giuste senza riunioni ridondanti.

Per far emergere contributi senza attriti, usa moduli leggeri (ipotesi, rischio, evidenze, proposta) e automatizza la pubblicazione nel thread del progetto. Il risultato non è “più gente in più riunioni”, ma feedback migliori in anticipo, quando cambiare costa meno.

Esempi pratici di co-creazione interna che funziona

La co-creazione interna può assumere forme diverse a seconda del contesto e dell’obiettivo. Ecco alcuni esempi che mostrano come il lavoro congiunto tra team porta a risultati veloci e migliori.

  • Lancio di un nuovo prodotto: Invece della staffetta sequenziale, marketing, prodotto e vendite condividono un workspace unico. La pagina di canale di Slack raccoglie il posizionamento, i messaggi chiave e le FAQ dei clienti. Le vendite inseriscono nei thread casi d’uso reali e obiezioni tipiche; il prodotto sviluppa funzionalità e modifiche; il marketing traduce in messaggi e materiali promozionali. Risultato: materiali coerenti, meno rilavorazioni e un go-to-market che parla la lingua dei clienti.
  • Risoluzione di problemi complessi: Un picco di ticket su una funzionalità attiva un canaleincidente”. Tech, assistenza clienti e prodotto mettono insieme gli approfondimenti: log tecnici nel thread, citazioni dai ticket e test. Le proposte di risoluzione si raccolgono con un modulo standard pubblicato automaticamente nel canale. Ogni opzione esplicita impatti, tempi e rischi. Un incontro al giorno allinea le priorità. Quando le interazioni diminuiscono o cessano, il canale si archivia, ma la pagina resta come memoria organizzativa. Risultato: MTTR (Mean Time To Repair) minore, meno ticket ricorrenti, maggiore soddisfazione clienti.
  • Sviluppo di processi interni: Il team Operazioni propone un nuovo processo di approvazione sconti e apre un canale con Vendite e Amministrazione finanziaria. La bozza vive in una pagina di canale con esempi concreti; Vendite indica dove il flusso si inceppa, Amministrazione finanziaria chiarisce soglie e vincoli, legale interviene sui casi borderline. Un progetto pilota di due settimane misura tempo medio di approvazione e tasso di eccezioni; il feedback arriva via modulo e si discute in thread. Le modifiche approvate vengono annotate nella pagina, che diventa la versione ufficiale del processo. Risultato: tempi più rapidi, meno eccezioni, adozione fluida perché il processo nasce esattamente dove verrà usato.

Dalla teoria alla pratica: la co-creazione come sistema operativo

La co-creazione in azienda funziona davvero quando diventa un metodo di lavoro condiviso e naturale: collaborazione visibile in canali condivisi, contributi efficaci e tempestivi e decisioni tracciate. Quando questo processo diventa routine, il tempo perso a cercare informazioni diminuisce automaticamente grazie a canali, pagine e segnalibri che fungono da fonte unica di verità.

Le domande ripetute si riducono, perché le decisioni hanno un permalink e i materiali sono aggiornati per tutti. L’onboarding ai progetti si accorcia dal momento che i nuovi arrivii trovano il contesto già organizzato. Le persone giuste coinvolte nei momenti opportuni portano prospettive migliori e in anticipo, quando cambiare costa meno. Tutto ciò si traduce in benessere diffuso: meno “va e vieni” e più lavoro produttivo.

La co-creazione è l’approccio vincente per trasformare la collaborazione in innovazione sostenibile.

Se vuoi che il tuo team sia più allineato e produttivo, inizia dal cuore del progetto. Prova a creare una Canvas in Slack per raccogliere il brief iniziale, definire i ruoli e il log delle decisioni per il tuo prossimo go-to-market.

FAQ

Ogni percorso di co-creazione è diviso in una fase preliminare concettuale che definisce gli obiettivi (“perché”), segue la creazione collaborativa (“chi”), poi si attua la soluzione (“come”) e infine si monitorano e si ottimizzano i risultati (“quando” e “quanto”).
In psicologia, la co-creazione è una forma di creazione in forma collaborativa. Ciò significa che ogni individuo è non solo ricettore passivo di informazioni, ma anche partecipante attivo nella costruzione di un processo di apprendimento. L'individuo diventa “creatore” di contesto e di significato sia in un percorso terapeutico, sia in ambienti sociali per innovare e per il problem solving.

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