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Migliorare la comunicazione in team e lavorare meglio

Il team di Slack17 novembre 2025

La comunicazione interna effettiva è la base dello sviluppo organizzativo.

 

Quanto conta migliorare la comunicazione in un team di lavoro? La risposta è: dipende dagli obiettivi e da quanto sono efficaci i canali utilizzati. Se le informazioni sono disorganiche e passano da e-mail, chat e riunioni, il rischio di perdere il filo delle decisioni è concreto. Le conseguenze? Ritardi nel flusso di lavoro e persone disallineate.

In questo articolo ti mostriamo come passare dal “parlare meglio” alla progettazione di un sistema di comunicazione con conversazioni centralizzate, informazioni recuperabili e persone allineate al punto.

Migliorare la comunicazione: cosa cambia tra individuo e team

La differenza è sostanziale, perché migliorare la comunicazione nel gruppo di lavoro non equivale a “parlare meglio”. Consiste infatti nel progettare un sistema che da un lato faccia arrivare le informazioni corrette alle persone giuste al momento opportuno, e dall’altro le renda sempre accessibili.

Immagina un team di sviluppo prodotto in cui tutti sono brillanti comunicatori individuali: scrivono in modo chiaro e sintetizzano in modo efficace. Nonostante ciò, il file riepilogativo “finale” ha cinque versioni aggiornate e a una persona chiave del progetto è sfuggita un’informazione importante che è stata fatta passarein DM. La morale della storia? La presentazione del prodotto al team marketing slitta di almeno due settimane.

Ed eccoci al punto: migliorare la comunicazione non è un problema di persone, ma di architettura informativa. Significa costruire canali per i flussi e regole di gestione. Quindi, per quanto le abilità personali siano la base, la vera differenza sta nell’infrastruttura.

Quali sono i problemi di comunicazione nel team

Per individuare i problemi di comunicazione nel team e risolverli, bisogna innanzitutto capire lo stato dell’arte. In altre parole, prima di agire, è opportuno individuare cosa non va. Queste sono alcune dinamiche che richiedono un intervento correttivo:

  • Domande che tornano (come boomerang): Venerdì si pubblica la procedura per aprire un ticket e martedì i membri del team ripetono la stessa domanda. Nel caso specifico la risposta è rimasta in un DM o è finita in un canale errato. Campanello d’allarme: le informazioni utilinon sono in un luogo definito e condiviso.
  • Informazioni sparse e frammentate: Se la cronologia di un progetto è conservata in posti diversi, se alcuni passaggi chiave sono in un’ e-mail con oggetto vago e altri in un documento senza link, i “pezz”i non si collegano. Campanello d’allarme: manca una regola che definisca dove far passare decisioni e file.
  • Mancanza di coerenza di gruppo: Ogni elemento lavora in modo isolato senza sapere cosa stanno facendo gli altri. Per esempio, il marketing pianifica una campagna, il settore prodotto sposta una data di presentazione e il servizio assistenza riceve più ticket. Tutti remano, ma nessuno conosce la direzione comune della barca. Campanello d’allarme: discussioni in forma privata o canali alternativi.
  • Ricerca faticosa: Capita nel tuo gruppo di lavoro di sentire domande come “Dove avevamo deciso X?”, “Chi è l’owner di questo step?”, “Qual è l’ultima versione del file?”. Se per rispondere devi chiedere a una persona, la conoscenza non è del team, ma degli individui. Campanello d’allarme: non esistono convenzioni per titoli e tag, né indici di progetto.

Questi pattern non indicano “scarse doti comunicative”, ma assenza di un sistema. Ma c’è un’ottima notizia: i sistemi per migliorare la comunicazione si possono progettare.

Come creare un sistema di comunicazione che funziona

Un sistema di comunicazione efficace necessita di un luogo primario per conversazioni e decisioni, di convenzioni condivise e di punti di riferimento univoci. Prova a pensare alle persone che si spostano in auto, oppure in bici: usano tutte canali predefiniti (le strade o le ciclovie), seguono le stesse regole (il codice della strada) e hanno punti di riferimento (la segnaletica e le mappe).

Centralizza le conversazioni su un’unica piattaforma hub

La dispersione delle informazioni e il relativo caos nasce quando ogni progetto compare “un po’ ovunque”. La cura è scegliere un luogo primario per le conversazioni operative. Per esempio, un workspace su Slack, organizzato per canali tematici o di progetto, elimina il rischio di disallineamento e frammentazione della comunicazione.

Se scrivi #proj-sito-2026, chi entra sa immediatamente a cosa si riferisce, trova la cronologia, i file collegati, i thread con le decisioni e i recap settimanali. Per tenere il flusso leggibile, queste sono alcune buone pratiche:

  • Tassonomia intelligibile: Adotta una tassonomia coerente e semplice, con prefissi per funzione (#mkt-, #sales-, #ops-); oppure per progetto (#proj-website-2026); o ancora per scopo (#help-, #annunci-).
  • Target pubblico: Se un’informazione può servire anche a un collega domani, deve stare in un canale, non nei DM.
  • Thread come regola: Si risponde nel thread del messaggio originario, così il contesto resta coeso e ricercabile.
  • Niente canali alternativi: Evita di parlare del contesto operativo su piattaforme diverse. Se Slack è il luogo delle conversazioni, non aprire chat parallele per lo stesso progetto.

Piattaforme come Slack soddisfano un approccio mirato a migliorare la comunicazione, perché integrano messaggi, file e app nello stesso hub.

Rendi le informazioni reperibili sempre e subito

Centralizzare la comunicazione su una piattaforma dedicata non basta: bisogna saper ritrovare i flussi e gli scambi in modo rapido. Qui entrano in gioco strumenti e oggetti “ancora” che impediscono alle informazioni di fuggire:

  • Convenzioni nei messaggi: Inizia i messaggi chiave con tag tra parentesi quadre, per esempio [decisione], [blocco], [recap], [richiesta-azione].
  • Messaggi fissati e segnalibri: Fissa in alto nel canale ciò che non deve perdersi (obiettivi, definizioni di “done”, decisioni non negoziabili) e usa i segnalibri per collegare documenti chiave, dashboard e retrospettive.
  • Documento di canale: Crea una pagina di riferimento (per esempio con Canvas in Slack) che faccia da indice vivo con obiettivi, ruoli, timeline, decision log con permalinks ai thread e FAQ. Qui ogni aggiornamento rimanda ai thread, e viceversa.
  • Denominazione coerente dei file: GG-MM-AAAA_progetto_versione aiuta sia la ricerca che l’ordinamento. Sembra un suggerimento pedante, ma evita nomi come “prog_website_def_v5”.

Queste pratiche migliorano la comunicazione perché introducono rituali che mantengono tutti “sul pezzo” ed educano il team alla ricerca proattiva. Prima di chiedere qualcosa, cerca. E quando posti una domanda, includi ciò che hai già cercato. Tale competenza riduce attriti e fa risparmiare ore.

Comunicazione asincrona o comunicazione  sincrona?

Usare la comunicazione sincrona o quella asincrona è una decisione che dipende da diversi elementi. Partiamo dall’assunto che non tutto richiede una risposta “qui e ora”.

Usa la comunicazione asincrona quando:

  • Condividi aggiornamenti di stato: un messaggio con template “ieri/oggi/blocchi” consente a tutti di leggere e rispondere nei propri tempi, rispettando fusi orari diversi.
  • Distribuisci materiali di contesto: come linee guida, ipotesi, report. Se serve, indica chiaramente la richiesta di feedback specificando una scadenza.
  • Gestisci decisioni non urgenti: proponi, raccogli obiezioni nel thread e chiudi entro una data, poi collega la decisione nel documento di canale.

Passa alla comunicazione sincrona quando:

  • Devi sciogliere ambiguità complesse o gestire conflitti.
  • Serve brainstorming o allineamento veloce su un tema intricato.
  • C’è un’urgenza come un cambio di programma, o si devono prendere decisioni strategiche che richiedono coordinamento immediato.

La regola d’oro è preservare la tracciabilità: se usi un incontro in Slack, apri il thread relativo con note e decisioni. Al termine, pubblica un recap chiaro con i next step e chi fa cosa. In questo modo anche la comunicazione sincrona non resta effimera e lascia una memoria utile.

Migliora la comunicazione nel tuo team con un sistema scalabile

Ecco i punti chiave per progettare un sistema che migliora la comunicazione di gruppo:

  • Organizza le informazioni per renderle accessibili e tracciabili.
  • Usa di default canali pubblici, con thread e convenzioni per dare contesto.
  • Crea una memoria condivisa con documenti di canale, messaggi fissati e segnalibri.
  • Alterna la comunicazione asincrona e sincrona con criterio.
  • Stabilisci rituali leggeri che tengano tutti allineati senza invadere le agende.

Quando questo impianto c’è, la qualità delle conversazioni aumenta perché la confusione diminuisce: si eliminano le ripetizioni e il coordinamento diventa scalabile. Gli strumenti come Slack — con i thread, i canali, i messaggi fissati e gli incontri — diventano lo spazio dove tutto è più semplice. Il risultato è un team con una memoria collettiva accessibile, che usa tempo ed energie per il lavoro che più conta.

Se il tuo team ha bisogno di un salto di qualità, inizia a costruire l’architettura oggi stesso. Crea un canale #riunioni-recap per salvare i resoconti rapidi di tutti gli incontri e azzera la confusione che deriva dalla dispersione delle decisioni.

FAQ

La comunicazione di gruppo passa attraverso la fase di interazione tra membri, quella di influenza reciproca e infine l’aumento del coinvolgimento personale. Attraverso tale processo, la comunicazione passa dal livello individuale a quello collettivo.
Per misurare oggettivamente l’efficacia della comunicazione si usa spesso il modello delle “4C”: comprensione (chiarezza espositiva), credibilità (fiducia), connessione (risposta emotiva) e contagiosità (effetto domino).
La comunicazione trasparente e accessibile facilita la collaborazione tra i membri della squadra e il coordinamento delle attività, aumentando la produttività. Anche le relazioni personali ne traggono beneficio, perché una comunicazione chiara riduce i fraintendimenti che causano conflitti.

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