Quando nel 2019 abbiamo rilasciato il nostro primo report State of Work, il principale problema che le organizzazioni dovevano affrontare sembrava relativamente semplice: allineare i lavoratori intorno a un insieme comune di obiettivi. Mentre la sfida dell’allineamento permane, il difficile contesto economico e i progressi negli strumenti di lavoro hanno condotto i leader a porsi una domanda ben più urgente: come posso rendere più produttiva la mia organizzazione?
Per rispondere a questo quesito, Slack ha commissionato un sondaggio globale che esplora come le aziende oggi gestiscono produttività, automazione e flessibilità. Abbiamo fatto una partnership con Qualtrics per intervistare oltre 18.000 impiegati in nove paesi a ogni gradino della scala aziendale. Abbiamo scoperto modi antiquati di lavorare, percezioni discordanti tra dipendenti e datori di lavoro, ostacoli imprevisti alla produttività e molto altro.
Qui di seguito sono riportate alcune delle nostre conclusioni, mentre all’indirizzo State of Work è possibile scaricare il report completo.
Dobbiamo ridefinire la produttività
Il termine “produttività” lancia messaggi confusi. Per alcuni dirigenti, la produttività implica un desiderio di ottimizzare l’output dei lavoratori per aumentare i profitti. Per la maggior parte degli impiegati, invece, le pressioni sulla produttività evocano immagini di lunghe nottate e fine settimana passati a lavorare, pertanto molti si concentrano più sullo sforzo di andare al lavoro piuttosto che sui risultati che possono ottenere.
Le preoccupazioni dei lavoratori trovano conferma. Il nostro sondaggio ha rilevato che, in pratica, la produttività si basa più sulla generazione di input elevati (come risorse utilizzate, tempo trascorso al lavoro e codice scritto) per apparire produttivi che sugli output (inclusi gli obiettivi raggiunti e il fatturato generato).
27%
dei dirigenti si affida a metriche su visibilità e attività per misurare la produttività
53%
degli impiegati si sente obbligato a rispondere rapidamente ai messaggi, anche se sono inviati fuori dall’orario di lavoro
63%
si sforza di mantenere lo stato attivo online, anche se al momento non stanno lavorando
Secondo Prashanth Chandrasekar, CEO della piattaforma per sviluppatori software Stack Overflow, leader intelligenti svilupperanno metriche di produttività che valutano sia gli input che gli output. “Chiunque può falsare una singola metrica”, afferma, “quindi è necessario prendere in considerazione una combinazione di indicatori leading e lagging. L’indicatore lagging è quello che è successo. Corrisponde a leggere le notizie e se lo osservi in modo isolato non è particolarmente utile, mentre gli indicatori leading ti offrono una prospettiva proattiva sulla velocità e i progressi che l’azienda sta compiendo.”
La tecnologia è progredita oltre il nostro modo attuale di lavorare
L’intelligenza artificiale e l’automazione promettono da lungo tempo di aiutare le organizzazioni a operare in modo più efficiente e sono diventate protagoniste grazie ai grandi passi avanti compiuti negli ultimi mesi. Ma pochi lavoratori usano realmente queste innovazioni per aumentare la produttività.
3,6
ore vengono risparmiate ogni settimana da coloro che usano l’automazione al lavoro
77%
afferma che la possibilità di automatizzare le attività di routine migliorerebbe enormemente la produttività
27%
degli impiegati dichiara di usare l’intelligenza artificiale oggi e hanno il...
90%
...di probabilità in più di raggiungere livelli superiori di produttività rispetto a coloro che non hanno adottato l’intelligenza artificiale
L’adozione nelle organizzazioni è in ritardo rispetto all’interesse dei dipendenti nell’utilizzo di innovazioni come intelligenza artificiale e automazione e potrebbe penalizzare le aziende che non si muovono abbastanza rapidamente per allinearsi.
Abbiamo già visto segni dell’incredibile produttività che l’intelligenza artificiale generativa (con training su dati pubblici) può liberare al lavoro. La vera potenza di questa tecnologia verrà realizzata quando gli strumenti di intelligenza artificiale delle aziende potranno anche analizzare e agire sulla base delle preziose conoscenze che hanno raccolto internamente su clienti, persone e progetti.
La flessibilità nell’orario di lavoro conta
Nell’era del lavoro ibrido, la flessibilità è costantemente al primo posto tra le richieste degli impiegati. Sebbene le conversazioni sulla flessibilità siano incentrate prevalentemente sul luogo di lavoro, più della metà (52%) degli impiegati afferma che un orario di lavoro flessibile è uno dei modi migliori in cui i datori di lavoro possono supportare la produttività. Tuttavia, la questione è molto più articolata e non si limita a dare carta bianca alle persone per quanto riguarda orari e sedi di lavoro specifiche. La chiave è creare politiche di lavoro con intenzione. È utile essere in ufficio quando non c’è nessun altro membro del team? Ci sono alcune attività che possono beneficiare dell’ambiente d’ufficio?
45%
degli impiegati dichiara che il brainstorming è più produttivo in ufficio
71%
afferma che lavorare negli stessi orari degli altri membri del team migliora la produttività
60%
pensa che essere in ufficio insieme a persone esterne al proprio team migliori la produttività
28%
ritiene che il “lavoro superficiale”, come rispondere alle e-mail, venga svolto meglio in ufficio
Mentre superiamo le politiche per il lavoro in ufficio introdotte repentinamente in reazione alla pandemia, è il momento di scoprire il modo giusto per accogliere il futuro del lavoro. In Salesforce e Slack, pratichiamo le Maker Week (settimane di creazione), adottiamo le discussioni asincrone ogni qualvolta è possibile e stabiliamo i giorni in cui i dipendenti si recano in ufficio in base a quanto concordato con il team.
“Ogni organizzazione necessita dei propri “scienziati” che eseguono esperimenti e studiano l’organizzazione. Questo deve essere fatto insieme, perché tutto è simbiotico. Non si tratta di cambiare l’individuo, ma di cambiare il team”, afferma Leslie Perlow, Konosuke Matsushita Professor of Leadership nella Organizational Behavior Unit della Harvard Business School.
La felicità dei dipendenti paga
Molti pensano che la produttività e la felicità dei dipendenti non siano correlate. In base al sondaggio, coloro che hanno riportato di sentirsi più produttivi oggi rispetto a prima della pandemia hanno alcune cose in comune: sono felici e coinvolti e comprendono in che modo i loro ruoli si inseriscono nel quadro generale della missione aziendale.
82%
afferma che sentirsi felici e coinvolti al lavoro è un fattore chiave per la produttività
22%
dichiara che troppo caos al lavoro ha un impatto negativo sulla capacità di essere produttivi
67%
asserisce che definire dei blocchi di tempo prevedibili durante i quali tutti sono disconnessi (come dopo le 18 o nei fine settimana) migliorerebbe la produttività
All’apparenza, questi possono sembrare fattori intangibili, ma l’esperienza dei dipendenti conta in una miriade di modi: fidelizzazione dei talenti, cultura aziendale e prestazioni delle business unit, per citarne solo alcuni. Se si vuole riconsiderare questa esperienza, è necessario assicurarsi di avere gli strumenti giusti e benefit ponderati che consentono ai dipendenti di raggiungere il proprio potenziale produttivo.
In che direzione andiamo?
Il lavoro moderno ha raggiunto un nuovo punto di svolta. Mentre molti di noi si trovano ad affrontare incertezze economiche e forti vincoli operativi, stiamo anche assistendo all’accelerazione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa, l’accesso all’automazione low-code e no-code e l’aumento di piattaforme di produttività.
Per cogliere il potenziale di tutte queste nuove tecnologie, i leader devono mettere in pratica le lezioni apprese dal gigantesco esperimento lavorativo degli ultimi quattro anni e applicare politiche che accolgano una nuova definizione più articolata di produttività.
Vuoi liberare più produttività nella tua organizzazione? Scarica il report completo State of Work del 2023 per informazioni, dati e procedure consigliate essenziali.