L’anno scorso è stato particolarmente difficile e ci ha cambiati sia come individui che come società. Ci sono state grandi perdite, troppe. In mezzo ci sono stati anche dei successi: della scienza, della perseveranza e di semplice e straordinaria umanità.
Tutto quello che abbiamo vissuto e imparato quest’anno, la rapidità con cui abbiamo adattato il nostro modo di lavorare a causa della pandemia, la consapevolezza finalmente raggiunta che è ora di progredire in modo significativo nella lotta per la giustizia razziale, tutto questo ha creato un’opportunità unica di cambiare numerosi aspetti delle nostre vite e della società in cui viviamo.
La trasformazione è difficile. A livello sociale è estremamente difficile, semplicemente per il fatto gli esseri umani apprezzano quello che conoscono ed evitano quello che non conoscono, e nessuno vuole mettere in discussione lo status quo. Ma la quantità enorme di cambiamenti che ci è stata imposta l’anno scorso ha aperto uno spiraglio per fare così tanto, in modo così diverso, e accogliere questo momento con immaginazione, intenzione, innovazione e invenzione.
Nessuno ha progettato il mondo in cui viviamo oggi, nessuno lo ha pianificato, non il modo in cui viviamo e sicuramente non il modo in cui lavoriamo. Al contrario, viviamo e lavoriamo in un mondo in cui le regole implicite e i modelli sono stati ridefiniti da molteplici tipi di fattori, alcuni benintenzionati, altri sicuramente no e altri ancora completamente casuali. Ma non deve essere per forza così. Abbiamo l’opportunità e la possibilità di decidere che tipo di mondo vogliamo e crearlo. Possiamo riprenderci quello che ci è mancato della nostra presenza in ufficio ma anche lasciar andare le vecchie strutture e pratiche che non ci servono più. Ora è il nostro momento per creare un futuro del lavoro che sia inclusivo, flessibile e radicato nella connessione e nel coinvolgimento.
Il futuro del lavoro è inclusivo
Siamo consapevoli che i team diversificati sono i più produttivi, lanciano prodotti e servizi migliori e sono più resilienti di fronte alle avversità. La creazione di team paritari e inclusivi è la cosa giusta e intelligente da fare.
Oggi, gran parte del lavoro della conoscenza è concentrato nelle città, che possono essere densamente popolate, costose e afflitte da serie problematiche ambientali. Il lavoro distribuito ci offre la possibilità di estendere le opportunità dell’economia della conoscenza ad aree che storicamente sono state escluse. La rimozione delle barriere geografiche per l’impiego apre letteralmente un mondo di talenti.
Il lavoro distribuito elimina la sede centrale fisica come punto focale di un’azienda e sfrutta invece la tecnologia per dare ai dipendenti il controllo di dove e quando lavorano e come interagiscono e rispondono. La partecipazione e la collaborazione non sono più limitate dalle dimensioni di una sala riunioni. Il contesto non è disponibile solo se sei seduto accanto al tuo capo. E la leadership non è proprietà esclusiva delle persone che hanno il tempo e la libertà di spostarsi e lavorare in un determinato posto, in un determinato orario.
I cambiamenti nel posto di lavoro non risolveranno da soli tutte le ingiustizie nei processi e nei sistemi. Tuttavia, una ricerca di Future Forum, un consorzio dedicato alla progettazione di un ambiente di lavoro digitale e incentrato sulle persone, dimostra che il lavoro flessibile può migliorare la soddisfazione in molti modi. Ad esempio, i lavoratori di colore riportano un senso di appartenenza due volte maggiore e un aumento del 64% nella capacità di gestire lo stress quando lavorano da remoto.
Il futuro del lavoro è flessibile
L’orario di lavoro fisso non ha mai funzionato per molte persone. Ad esempio, alcune persone sono più produttive dalle 11 alle 18 oppure dopo che i bambini sono andati a letto. Questi problemi si sono manifestati chiaramente quest’anno.
Prima della pandemia, gli uffici e le riunioni erano i due aspetti principali del lavoro per i lavoratori della conoscenza. Quando la pandemia ha chiuso gli uffici fisici, ci siamo tutti spostati davanti agli schermi dei computer. Ma dopo un anno di videochiamate continue, sappiamo che questa situazione non è sostenibile né produttiva.
Sebbene ci aspettiamo di doverci assumere la responsabilità dei risultati lavorativi, vogliamo sentirci in controllo, non controllati. I dipendenti vogliono la flessibilità perché hanno una vita. Hanno figli e genitori e l’elettricista che viene a sistemare un guasto. Allo stesso tempo, amano il loro lavoro e vogliono farlo al meglio.
Per questi motivi il lavoro asincrono rappresenta il futuro. Inoltre, la ricerca di Future Forum ha rilevato che le persone sono più produttive, hanno un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata e sono più soddisfatte dell’organizzazione del lavoro flessibile e da remoto di quanto non lo fossero in ufficio. Infatti, l’83% dei lavoratori della conoscenza a livello globale desidera la flessibilità sul luogo di lavoro.
Con l’adozione di modelli di lavoro ibridi da parte delle aziende, i leader stanno individuando nuove modalità per sostituire le riunioni e i processi sincroni con alternative che offrono maggiore flessibilità, essenzialmente aumentando l’efficienza e la produttività. Questi cambiamenti presentano nuove opportunità per ridisegnare la giornata di lavoro, aiutando le persone a rimanere connesse e coinvolte ovunque si trovino e con la pianificazione più adatta a loro.
Il futuro del lavoro è connesso
La connessione sociale e i legami tra colleghi sono fondamentali per il successo di tutte le organizzazioni. Le persone che si sentono connesse al lavoro, ai colleghi, ai partner e all’organizzazione non si limitano a timbrare il cartellino. Sono pronte a cogliere le opportunità, sono resilienti di fronte alle sfide e superano gli obiettivi molto più rapidamente.
Una forza lavoro coinvolta deve essere supportata da processi e strumenti che consentano agli individui di consolidare relazioni, ai team di costruire fiducia e alle comunità di gruppi diversificati di supportarsi a vicenda. Quasi metà dei lavoratori concordano sul fatto che la loro azienda o team “ha apportato cambiamenti intenzionali nel modo di collaborare da quando si lavora da remoto”.
Tuttavia, c’è un’opportunità per intensificare le connessioni con tutti coloro con cui lavoriamo, inclusi partner, clienti e fornitori. In un sondaggio della società di ricerche di mercato IDC, il 43% degli intervistati ha affermato che la sfida principale nella transizione al lavoro da remoto era comunicare e collaborare con le parti esterne. Prima della pandemia, i vincoli di un’attività commerciale includevano correre dal cliente per presentare una proposta o aspettare il prossimo incontro di persona. Ora che le aziende sono diventate più interconnesse, c’è un’opportunità per rimanere vicino a tutti coloro con cui si lavora, indipendentemente dalla posizione e dal fuso orario, anche nelle circostanze più complicate.
Inizia subito a reinventare il modo di lavorare della tua organizzazione
Il modo in cui ci aspettiamo che il lavoro funzioni è radicato in pratiche secolari, molte delle quali sono escludenti. Ora è il tuo momento per cambiare e inventare un futuro del lavoro che sia adatto a tutti. Saranno necessari un impegno costante, un’azione collettiva e molti passi. Ma in Slack siamo più ottimisti che mai. Unisci a noi per cogliere questa opportunità.
Guide utili per reinventare il modo di lavorare del tuo team: